Villa Bacchini o della Baronessa

Lungo la Via Mazzacavallo a San Quirico l'antico palazzo della "Baronessa", cattura lo sguardo del viandante.

 

Si tratta di una costruzione di interesse artistico e architettonico, il cui nucleo centrale dell'imponente e maestoso complesso risale al '600, mentre le due ali laterali con torrette, sono ampliamenti del '700.

 

Incerta la committenza della costruzione; la splendida villa fu dei Conti Rossi di San Secondo, dei Maghenzani, passò al Dr. Giovanni Battista Tamburini e nell'anno 1795 venne acquistato dal Barone Francesco Caranza di Varese Ligure.  

 

Attualmente è di proprietà della famiglia Bacchini, che ne ha commissionato il recupero.

 

All'interno l'Oratorio dedicato a San Nicola da Tolentino, ben conservato, fu fatto costruire dal Conte Scipione Rossi nel 1712 e presenta due pregevoli affreschi.

 

Poco distante una pregevole cascina. Il Molossi disse che "...l'elegante cascina, costruita nel 1831 è certo delle più belle dello Stato".

 

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Trecasali: La Baronessa fronte
Trecasali: La Baronessa fronte

UNA DIMORA STORICA DEL NOSTRO TERRITORIO: VILLA BACCHINI A TRECASALI, DETTA “LA BARONESSA”

dal Giornalino "Voci" edito da Pro Loco  (giugno 2021)

 

Villa Bacchini si trova in via Mazzacavallo a San Quirico.

 

È all'inizio dell'800 che questa costruzione appare in una planimetria del catasto in cui la dimora è segnata con la forma che ancora oggi ha. Ciò dimostra che da allora la “pianta” della dimora non è sostanzialmente mutata. L'unica differenza sta nella presenza del muro di cinta dell'orto che ora è scomparso insieme all'orto stesso.

 

Da ricerche presso l'archivio di Stato di Parma si deduce che già dagli inizi del ‘600 la zona agricola in possesso dei Ranieri era dotata di casa mezzadrile e di “commodo da pardrone” solo brevemente menzionato.

 

Si succedettero poi come proprietari dei terreni le famiglie Michelini, Romani, il Conte Scipione Rossi di San Secondo ed i frati Domenicani di Parma.

 

Fu nel 1769 che la proprietà fu venduta dai Domenicani a Gian Battista Tamburini, collaboratore del ministro Du Tillot.

 

Nell'atto notarile si cita: “casa di mezzadro con stalla con bestie bovine, portici con pozzo e fienile cui resta annesso il “commodo da pardrone” … ed un piccolo oratorio domestico…”.

 

Oratoria dedicato a San Nicola
Oratoria dedicato a San Nicola

 (L’Oratorio che vediamo ora alla destra dell’ingresso alla villa fu fatto costruire dal Conte Scipione Rossi nel 1712) 

 

Col nuovo proprietario ebbero luogo gli ampliamenti che furono completati dagli eredi baroni Caranza, che la ricevettero in eredità nel 1795 mantenendola sino al 1905.

 

In un atto notarile del 1866 si legge: “Vasto casino di villeggiatura padronale.… la facciata è ben architettata ed elegante avente oltre l'atrio due porticati laterali ed alle due estremità est ed ovest due torricelle. Nel mezzo dell'edificio si innalza un belvedere.

Nell'angolo sud ovest trovasi un Oratorio padronale servente anche al pubblico.”

 

Nella prima metà dell’800 i Caranza abitarono per brevi periodi il palazzo; solo nel 1851 il parroco registra la presenza dei proprietari nella Villa e tra essi la baronessa Anna di anni 39: da qui la consuetudine di indicare l’edificio come “La Baronessa”.

 

Negli altri periodi, prima e dopo, la villa era occupata dalle famiglie affittuarie. 

 

L'attuale proprietario, Carlo Bacchini, nipote di Carlo che l'acquistò dai Baroni Caranza nel 1905, ha fatto eseguire un importante restauro che ha ridato alla Villa il suo aspetto e la sua luce originaria.

 

In particolare, i dipinti della Villa e dell’Oratorio sono stati ripuliti e consolidati sotto l'occhio vigile dell’Intendenza delle Belle Arti di Parma.

 

Dal momento dell’acquisto la villa è sempre stata la residenza della famiglia Bacchini.