Lungo la strada provinciale che da Trecasali porta a Sissa, in località Sala, si fronteggiano l’oratorio settecentesco dell’Addolorata e la cosiddetta “Corte di Sala”.
Al blocco murario principale, un tempo villa padronale della corte, è annesso un caratteristico porticato su due lati, con archi a tutto sesto poggianti su eleganti colonnine in cotto, che nell’insieme ricorda lo schema di antichi chiostri. Un mattone incastonato in un arco ne precisa la data di costruzione “Anno domini 1740”. Fu probabilmente costruita dai Marchesi Rangoni, o dall’ultimo Conte Terzi, quale sede amministrativa delle loro possessioni agricole.
Il fabbricato a due piani, di notevole volumetria è ubicato nell’area sud-orientale del centro storico di Sissa. L’alzato è caratterizzato da un ordinato alternarsi di pieni e di vuoti rigorosamente simmetrici e spazialmente modulati.
La struttura muraria, in mattone faccia a vista, è liscia e compatta, salvo due fasce in rilievo che sottolineano il traforo di eleganti “luci” ovali poste sotto il cornicione raccordato alla falde del tetto.La scatola muraria presenta quindi una morfologia compositiva che si riallaccia agli schemi dell’architettura civile delle corti agricole della Bassa Parmense, che hanno contribuito alla formazione e organizzazione fondiaria del nostro territorio lungo la valle del Po.
In questa chiave di lettura tali complessi evidenziano la composizione di un quadro urbanistico che, nonostante le inevitabili e secolari trasformazioni secondarie, ha mantenuto intatte le antiche prerogative. Nuove forme di conduzione hanno inoltre contribuito, sotto la spinta di lotte politiche e sociali, a incrementare la produzione nel rispetto e nel geloso attaccamento all’antica tradizione contadina.
La corte di Sala costituisce, pertanto, uno dei tanti centri intorno ai quali si è articolata la vita agricola del circondario sissese. In altre parole la “Villa”, come si presenta oggi, documenta la funzione esercitata da questa area “padronale” nel XVII e XVIII secolo, ai margini del centro urbano di Sissa.
La spazio interno ripropone gli schemi consueti dell’architettura della civiltà contadina locale.
Un ampio atrio di accesso immette sul lato destro in una stanza soffittata a travicelli. Sotto l’impalcato corre un fregio continuo, fantasiosamente decorato con fregi figurati in linea col gusto delle “cineserie” in voga nella prima metà del Settecento. Retrostante a questo locale di rappresentanza si trova un’altra sala che presenta, nella svariatissima tessitura cromatica, una serie di composizioni pittoriche, floreali e paesaggistiche, ricoprenti le pareti.
Ben conservata la scala con balaustra a colonnine che conduce dal piano terra al primo piano, costruita nella prima metà dell’Ottocento.
In tempi recenti è stata abbattuta la quadrata Torre Farnesiana con lanterna, significativo elemento architettonico dell’impianto distributivo dell’antico insediamento