Sissa fu, attorno al Mille, una corte di ragione del capitolo del Duomo di Parma, poi passò ai Terzi, probabili vassalli del Comune parmense di parte guelfa.
Quindi, quando a metà del Trecento tutta la media Valpadana divenne viscontea, anche i Terzi dovettero diventare ghibellini ed accettare l’onore di innalzare, molto più tardi, l’aquila imperiale.
Naturalmente, per la sua vicinanza al Po, Sissa fu dai Veneziani contesa al ducato milanese. E nel periodo di anarchia succeduto alla morte di Gian Galeazzo Visconti sino al primo decennio del Quattrocento, subì le conseguenze della lotta fra Pietro Rossi e Ottobono Terzi.
Filippo Maria, terzo duca di Milano, riordinò lo Stato e assegnò nuovamente Sissa ai Terzi con titolo comitale. Da allora la località ed i suoi signori seguirono le sorti di Parma: Visconti, Sforza, parentesi francese, papi, Farnese, Borbone, parentesi austriaca, ancora di Borbone, parentesi Napoleonica, Maria Luigia, gli ultimi Borbone. Altrettanto accadde alle vicine frazioni di Torricella e Palasone, infeudate ai conti Simonetta. I conti Castelbarco, pure presenti nel territorio, sono una famiglia alleata, vale a dire imparentata e quindi erede dei Simonetta.
I Simonetta portarono nello stemma il leone, i Terzi la balzana. Questo termine, tipico dell’araldica italiana, indica il campo dello scudo composto di due soli smalti divisi orizzontalmente, in questo caso di rosso e d’oro. E’ una pezza araldica fra le più apprezzate. La portarono gli storici comuni di Ferrara, Lucca, Siena e Napoli.
Non sappiamo in quale epoca precisa i Terzi ottennero di aggiungervi superiormente l’aquila imperiale, di nero coronata, in campo d’oro: probabilmente nel periodo moderno, sei o settecento, giacché si conoscono solo stemmi barocchi.
Gli ignari disegnatori andarono sempre più riducendo nello scudo la balzana, sino a farne un semplice appoggio dell’aquila, che gli amministratori del Comune di Sissa fecero addirittura sparire sostituendola con il solito castello, comune alla maggior parte dei piccoli municipi italiani.
Lo stemma e il gonfalone dell'ex Comune di Sissai presentano le seguenti caratteristiche, ufficialmente definite dai competenti uffici statali.
Il Presidente della Repubblica decreta: sono concessi al Comune di Sissa, in Provincia di Parma, uno stemma e un gonfalone descritti come appresso:
Stemma: D’azzurro alla torre di argento murata di nero, all’aquila di nero, dal volo spiegato coronata di cinque punte d’oro, poggiante tra i merli della torre. Ornamenti esteriori da Comune.
Gonfalone: Drappo partito d’azzurro e di bianco ornato di ricami d’argento e caricato dello stemma sopradescritto con l’iscrizione centrata in argento “Comune di Sissa”. Le parti di metallo ed i cordoni saranno argentati. L’asta verticale sarà ricoperta di velluto dai colori azzurro e bianco con bullette argentate poste a spirale. Nella freccia sarà rappresentato lo Stemma del Comune e sul gambo inciso il nome. Cravatta e nastri ricolorati dai colori nazionali frangiati d’argento.
Stemma degli ex comuni di Sissa e Trecasali
Stemma del nuovo Comune Sissa Trecasali