L’accesso alla nuova scuola primaria di Sissa in occasione delle recenti votazioni mi ha dato l’opportunità di vedere alcuni pannelli che riportavano una relazione storica sulle vicende costruttive dell’ex-edificio di Via Marconi redatta dall’Architetto Chiara Formaini su commissione del Comune di Sissa Trecasali, datato 5/02/2020.

Ho saputo quindi che:   

Alla fine del 1800 si era manifestata la necessità per il Comune di sissa di avere nuovi locali scolastici.

Già nel 1894 era stato richiesto ed ottenuto un prestito di 34.000 lire alla Cassa depositi e prestiti, per la costruzione di un edificio scolastico per il capoluogo. 

nel 1898 il sindaco delibera l'acquisto della Rocca con l'intenzione di sistemarvi all'interno. Sia gli uffici comunali che le aule scolastiche e nello stesso anno viene approvato il Progetto di adattamento della Rocca ad uso scuole e uffici comunali, stilato dall'ingegner Luigi terzi, che viene di seguito realizzato.

Negli anni 30, essendo i locali scolastici insufficienti, viene ripresa l'idea di costruire un nuovo edificio.

Inizialmente, nel 1932, viene incaricato della redazione del progetto il tecnico comunale Geometra Ignazio Povesi, ma l'anno successivo l'incarico viene affidato all'ingegner Otello Popoli.

Per la costruzione la Commissione, composta da medico provinciale, provveditore agli studi e ingegnere capo del genio civile, individua nel 1933 l'area di proprietà della signora marchi Maria Teresa, situata lungo la strada provinciale di Sissa, in asse con il viale della Rocca.

Il progetto del Popoli consisteva in un edificio con forma a L per mantenere l'allineamento con la strada provinciale e l'ingresso in asse con il viale della Rocca, in modo da avere visuale libera di tutte le facciate rispetto al centro abitato e migliore orientamento per le aule.

Alla fine del 1800 si era manifestata la necessità per il Comune di sissa di avere nuovi locali scolastici.

Già nel 1894 era stato richiesto ed ottenuto un prestito di 34.000 lire alla Cassa depositi e prestiti, per la costruzione di un edificio scolastico per il capoluogo. 

nel 1898 il sindaco delibera l'acquisto della Rocca con l'intenzione di sistemarvi all'interno. Sia gli uffici comunali che le aule scolastiche e nello stesso anno viene approvato il Progetto di adattamento della Rocca ad uso scuole e uffici comunali, stilato dall'ingegner Luigi terzi, che viene di seguito realizzato.

Negli anni 30, essendo i locali scolastici insufficienti, viene ripresa l'idea di costruire un nuovo edificio.

Inizialmente, nel 1932, viene incaricato della redazione del progetto il tecnico comunale Geometra Ignazio Povesi, ma l'anno successivo l'incarico viene affidato all'ingegner Otello Popoli.

Per la costruzione la Commissione, composta da medico provinciale, provveditore agli studi e ingegnere capo del genio civile, individua nel 1933 l'area di proprietà della signora marchi Maria Teresa, situata lungo la strada provinciale di Sissa, in asse con il viale della Rocca.

Il progetto del Popoli consisteva in un edificio con forma a L per mantenere l'allineamento con la strada provinciale e l'ingresso in asse con il viale della Rocca, in modo da avere visuale libera di tutte le facciate rispetto al centro abitato e migliore orientamento per le aule.

Il progetto viene approvato dal comune nel 1935, ma viene di seguito modificato a fronte di alcune osservazioni da parte del ministero dei Lavori pubblici che richiede una palestra di larghezza 12 m con pavimento in linoleum e impianto di riscaldamento, quattro aule con superficie da 60 m quadri e un tetto a camera d'aria per miglior isolamento dei locali sottostanti. 

Per contenere i costi che avrebbe comportato la modifica richiesta dal ministero, il tetto viene modificato a falde inclinate da realizzare in laterizio armato con sottostante soffitto a Camera d'aria. Questa soluzione, per via delle grandi luci, richiede la realizzazione di Capriate in cemento armato, con un aggravio di costi rispetto al solaio a terrazza. La nuova soluzione del tetto comporta anche alcune varianti estetiche come lo spostamento della torre sull'ingresso. Inoltre, viene spostato l'appartamento del custode sopra i servizi della palestra, lasciando a disposizione un'altra grande sala da adibire a biblioteca e due aule al piano primo per i lavori maschili e femminili, approfittando dell'allargamento della palestra.

Ottenuti mutui per far fronte alle spese di costruzione, il primo di 430.000 lire ed uno supplettivo di 170.000 lire, nel 1939 vengono appaltati i lavori all'impresa Cavalier Ferdinando Ragni di Fidenza.

I lavori iniziano il 3 luglio 1939 e l'ultima azione è prevista per il 29 dicembre, avendo a disposizione 180 giorni per la costruzione. La direzione lavori è affidata all'ingegnere Otello Popoli, con l'aiuto del geometra Povesi.

A partire dal mese di novembre vengono sospesi i lavori per 287 giorni a causa della stagione rigida e la mancanza di ferro. Per ovviare a questo problema, il prefetto dispone che il ferro occorrente per il l'ultimazione del fabbricato scolastico di Sissa venga prelevato dal cantiere del ponte di Colorno, in considerazione del fatto che il ferro li approvvigionato non è di imminente impiego. L'impresa Ragni preleva quindi 300 quintali di acciaio per impiegarlo nella costruzione delle scuole.

A seguito di concessione di un'ulteriore proroga di 10 mesi per la mancanza di cemento e per i ritardi nei trasporti a causa della mancanza di carburante, il nuovo termine per la fine dei lavori viene spostato all'undici agosto 1941.

Nel frattempo, vengono affidati i lavori per la realizzazione dell'impianto di riscaldamento a termosifoni alla ditta Carrara Luigi di Parma per l'importo di. 48.000 lire.

Alla data del 15 luglio 1941, poiché era stata raggiunta la somma finanziata, venne dichiarata la fine lavori in anticipo rispetto alla scadenza dell'undici agosto.

Nel 1942 viene approvato lo Stato finale dei lavori e si procede con le operazioni di collaudo.

Il primo ingegnere di sezione, Cavaliere Ufficiale Ingegner dottor Nestore Bentivegna, nominato dall'ispettore generale di Bologna, effettuava la visita di collaudo il 21 luglio. L'edificio risulta corrispondente al progetto aggiornato e viene così descritto: al piano seminterrato refettorio e cucina nell'ala sud, oltre al locale caldaia e magazzino. Al piano terra palestra con atrio su fronte principale a ovest e ingressi sul cortile posteriore, con spogliatoi e servizi igienici da completare. Al piano rialzato, atrio alla base della torre con accesso da gradinata ancora da costruire, aule e servizi, corridoio, scala per piano superiore e scala per palestra ancora da realizzare, locale bidello. Al mezzanino. Appartamento custode. Al piano primo aule e servizi igienici, nell'ala sud sala insegnanti. Aule, sale per lavori maschili e femminili, servizi igienici e terrazzo nell'ala ovest su palestra. Al piano secondo biblioteca, Aula nella torre. Le caratteristiche costruttive sono le seguenti: Fondazione in calcestruzzo, murature seminterrato e miste in laterizio, calcestruzzo, parte esterna, struttura della palestra a pilastri e travi in cemento armato, Murature in elevazione in laterizio. 

integrazione pubblicata su Voci n. 7/2022

Il progetto di completamento aggiornato al 15 maggio 1943 prevedeva una spesa di lire 1.250.000 per le opere essenziali come pavimenti, scale, serramenti, impianti idraulici, sanitari ed elettrici, rivestimenti e tinteggi, fognature.

Lo scoppio della guerra impedisce il procedimento dei lavori. Sarà l’Amministrazione Comunale del dopoguerra a realizzare il completamento dell’edificio.

Il Sindaco Finardi Ernesto e i Consiglieri Frati Primo, Delfrate Lucinio, Arcari Giacomino, Giandebiaggi Fernando, Volpi Giovanni, Sbernini Guerino, Franciosi Ines, Bellini Carolina, Secchi Pierino, Marenzoni Ferdinando, Carboni Lino, Rossi Luigi, Lottici Luigi, Sassi Vermiglio, Rolli Gino, Testi Oreste e Oddi Guido nella seduta straordinaria del Consiglio Comunale il giorno 17 gennaio 1947 approvano il progetto per i lavori di completamento dell’edificio scolastico del capoluogo.

Si mantiene il progetto originale dell’ingegner Popoli con una spesa prevista di lire 8.000.000. Viene precisato che verrà chiesto allo Stato il 50% della spesa con la restituzione in trent’anni in rate annuali senza interessi a partire dal terzo anno successivo al verbale di collaudo.

Si dà all’iniziativa una valenza sociale precisando che i lavori hanno anche uno scopo assistenziale favorendo l’assunzione di muratori e artigiani locali disoccupati.

L’anno seguente la stessa amministrazione approva una importante proposta: “L’istituzione di tre corsi di scuola media nel capoluogo – Richiesta di autorizzazione – Finanziamento”.

È l’11 aprile 1948 quando il Sindaco Finardi illustra al Consiglio la necessità “di estendere il più possibile l’insegnamento e quindi la cultura ai figli delle famiglie dei lavoratori”. Auspica che la scuola possa essere frequentata anche da ragazze e ragazzi residenti nei comuni limitrofi di Trecasali e Roccabianca.

Viene anche approvata la spesa a carico del bilancio comunale per l’anno scolastico 1948-1949 nella somma prevista di lire 200.000, il costo totale della gestione dell’anno scolastico è previsto in lire 625.000, la differenza sarà coperta dalle rette pagate dalle famiglie degli studenti.

Nella stessa delibera approvata all’unanimità vengono specificati i nomi degli insegnanti e i loro stipendi; si precisa anche la somma di affitto per “locali ad uso scolastico”.

Ciò significa che l’edificio scolastico non è ancora terminato: infatti in questo primo anno le lezioni si terranno nel palazzo di piazza Roma allora detto Palazzo Gualazzini. Il giorno 21 novembre il Sindaco Finardi, che ha fortemente voluto e realizzato il tutto, dà le dimissioni e sarà il nuovo Sindaco Frati Primo a continuare ciò che il suo predecessore aveva intrapreso.

Il 23 novembre 1954 l'ingegner Fulgenzio Ceccone collauda i lavori di completamento e nel verbale descrive le finiture, eseguite: gradini marmo per la scala interna e zoccolo verde Isoriac per rampanti della medesima scala, gradini in beola per le scale esterne, pavimento in mattonelle di asfalto per la palestra, pavimento in bollettonato alla palladiana per gli uffici.

 

Negli anni successivi la scuola, inizialmente destinata a scuola elementari, viene in parte occupata anche da alcune classi delle scuole medie e visto il numero crescente degli alunni, si rende necessario ampliare l'edificio.

Pertanto, nel 1960 il comune incarica l'ingegner Orazio Pallini del progetto di ampliamento della scuola media del capoluogo mediante la costruzione di un nuovo corpo di fabbrica e sistemazione sovralzo di parte del fabbricato esistente. L'ampliamento si sviluppa sul lato nord, conferendo all'edificio una forma a C e prevede nuove aule, direzione e segreteria, sala professori, locale custode e servizi al piano rialzato, aule sala conferenze, locali di servizio al piano superiore in corrispondenza del sovralzo. Le caratteristiche costruttive sono: fondazioni in cemento armato, murature in mattoni nuovi a macchina e Malta di calce, solai misti in laterizio e cemento armato, i fronti tinteggiati a calce.

Il progetto viene approvato dal provveditorato alle opere pubbliche di Reggio Emilia il 19 ottobre 1961 e l'anno successivo vengono affidati i lavori all'impresa cooperativa Avvenire di Ronco campo canneto. I lavori terminano il 30 Aprile 1963 e vengono collaudati il 22 giugno 1964 dall'ingegner Gianni Aponte del genio civile di Reggio Emilia.

Del 1966 e il contratto per la fornitura degli arredi scolastici stipulati con la ditta. Spampa palini, industria del legno di Pisogne, Brescia, su progetto del geometra Hermes Cattani. Lavori terminati il 25 agosto 1966.

 

Da allora ad oggi la struttura dell'edificio è rimasta sostanzialmente invariata, le uniche modifiche apportate sono, inserimento dell'ascensore in corrispondenza dell'ingresso est del cortile interno. anno 1995 copertura del terrazzo al piano secondo anno 1998, costruzione di una pensilina in struttura metallica a copertura dell'ingresso ai locali mensa nel cortile interno. Anno, 2002. Internamente sono state eseguite piccole modifiche per la redistribuzione di alcuni locali, oltre alla realizzazione nell'anno 2009 di una controsoffittatura al piano secondo ad intradosso della struttura di copertura in Capriate con appeso controsoffitto in laterizio, la nuova controsoffittatura è realizzata in lamiera grecata con finiture in cartongesso appoggiata su struttura in acciaio, travi nel corpo sud e Capriate nel corpo Ovest.

Metà anni ‘40 Inizio anni ‘50 Prima metà anni ‘50 RICORDI DI GIORGIO POLASTRI

Ho ripensato agli anni dell’adolescenza per portare alla luce ricordi della mia frequenza alla scuola media di Sissa. Ecco quanto è riemerso. Nell’anno scolastico 1949-1950 ero un alunno di prima media e ho seguito le lezioni nell’aula a destra del piano rialzato della scuola già da allora intitolata a Francesco Scaramuzza. Essendo scuola privata i miei genitori dovevano pagare una retta: le lezioni erano gratuite soltanto per i figli di famiglie bisognose; per gli altri c’erano due diversi livelli di spesa. Ogni anno ho sostenuto un esame in una scuola statale e la licenza di scuola media l’ho ottenuta a Parma alla scuola media Fra Salimbene. Gli insegnanti erano per lo più locali (non tutti erano laureati). Ecco i loro nomi: Giuseppe Tonna – lettere – che ha avuto anche la funzione di preside ed è rimasto pochi mesi poi sostituito dalla professoressa Chiurlo. Clementina Bacchini – lettere (dalla seconda classe). Fernando Benecchi, segretario comunale – francese. Bruno e Giuseppe Salsi – matematica. Gianni Capelli – disegno. Icilio Coghi – ginnastica. Dal Verme – musica. Don Fortunato Rastelli – religione. Ed ecco i nomi dei ragazzi che ricordo come compagni di quegli anni di spensieratezza: Elio Ragazzini, Aldo Derlindati, Roberto Madoi, Berigazzi di Roccabianca, Angelo Zambelli, Manfredo Colla ed Edoardo Soncini di Trecasali, Giordano Manfredotti, Alberto Bigoli, Mirca Bosio, Floretta Lottici, Angela Belli, Ebe Moschini e Luigina Vacca, Ermes Bertolotti, Claudio Avanzini, Erasmo Visioli, Ermes Azzali, Elsa Giampaoli e Pierino Ragazzini. Tanti se ne sono andati, ma come sarebbe bello poter incontrare gli altri.