PIAZZA PICELLI

Al di là della porta di entrata alla cittadella è ben visibile lo slargo della piazzetta (oggi piazza Picelli), al centro della quale si nota uno scolo delle acque. Qui si affacciava anche il “Palazzo del Podestà” con i suoi portici, ancora esistente ma rimaneggiato nel corso dei secoli (ora palazzo Manfredotti). L’attuale via IV Novembre era “il Borgazzo dove scorrono le acque di Sissa in maggior parte” che si collegava alla Piazza del Castello.

La mappa successiva è del 1803 e viene denominata “Piano della terra di Sissa delineato da me Ferdinando Cocconcelli in agosto 1803, copia dell’altro piano esistente presso l’ingegnere mio padre”.

Da una lettura attenta si nota che sono molte le proprietà Rangoni e che alcuni edifici appartengono alla Regia Ducal Camera, cioè al Ducato di Parma e Piacenza. Ciò dimostra che la mappa Cocconcelli è la rappresentazione di Sissa della seconda metà del ‘700, in quanto nel 1803 il territorio era già passato sotto il dominio napoleonico e faceva parte del Dipartimento del Taro sotto l’amministrazione generale di Moreau de Saint Mèry. Nella mappa Cocconcelli l’attuale piazza Picelli comprende:

1.      il Palazzo del Comune Pretorio con portici, ovvero l’antica Casa del Podestà ora proprietà Manfredotti;

2.      l’attuale Palazzo Ferri viene indicato in parte proprietà del Comune Pretorio e in parte di Margherita Barozzi;

3.      la Regia Ducal Camera aveva diritti anche sull’attuale Palazzo Zerbini che conserva nel cavedio e nella cantina elementi architettonici quattrocenteschi;

4.      si notano due coperture  oggi non più esistenti: una all’inizio dell’attuale via IV Novembre e l’altra all’inizio dell’attuale piazza Picelli, in corrispondenza della porta di ingresso del Borgo di Sissa.

Nessuna    variazione   da  segnalare nelle successive mappe del catasto napoleonico.

I documenti che seguono testimoniano che nel 1901 il Comune di Sissa, avendo acquistato la Rocca dall’ultima  erede   Mazzani-Lebrun, procede alla vendita degli immobili posti nella allora piazza Vittorio Emanuele sede di uffici comunali e scuola.

Ho consultato un atto di compromesso

datato 5 luglio 1901 e successivo rogito del 19 dicembre 1902 in cui i coniugi Ferri Roberto e Grossi Ines acquistano dal Comune di Sissa “la Casa Comunale posta nella piazza Vittorio Emanuele al civico numero 32 elevato di due piani verso la piazza e la parte verso il Borgazzo elevata di un piano solo per la somma di lire 4.300 per la parte che già oggi abitano, per l’appartamentino dell’Ufficio Telegrafico e per il magazzino del Monte dell’Abbondanza. Il signor Moreni Teodoro acconsente di cedere ai coniugi stessi per la somma di lire

350 tutto il portico e l’ingresso che oggi dall’atrio municipale mette alla corte…………si servirà di servitù attiva verso il Borgazzo”. È chiaro che gli attuali palazzi Manfredotti e Ferri ospitavano fino al 1901 gli uffici comunali e le scuole. L’ultimo documento consultato, del 20 agosto 1921, è un contratto stipulato tra il Comune di Sissa e i proprietari della abitazioni aventi un muro posto sotto il “voltone” dell’allora borgo Francesco Scaramuzza (già Borgazzo e ora via IV Novembre) dove si legge: “premesso che volendo abbattere la volta scura  il Consiglio Comunale deliberava tale lavoro ottenendone l’approvazione, si stipula quanto segue: il signor Finardi Ernesto, nella sua qualità di Sindaco di Sissa, fa abbattere tale volta a spesa del Comune………..e concede una indennità di lire 10.000 ai proprietari degli edifici interessati per il ripristino dei muri………”. Da questo momento il borgo, diventando proprietà del Comune, fa da collegamento tra le attuali piazza Scaramuzza e piazza Picelli. 

Flavia