Eridanòs per gli antichi Greci, Padus in Latino, il Po oggi: il principale fiume italiano scorre per 652 km dal Monviso fino al mar Adriatico, toccando i capoluoghi Torino, Piacenza, Cremona e Ferrara e segnando per molti km del suo corso il confine tra Emilia Romagna e Lombardia e tra Emilia Romagna e Veneto. Fin dall’antichità ha costituito una risorsa vitale per l’economia e la vita dei popoli insediati nel suo bacino: le acque del fiume come fonte di sostentamento grazie a pesca e agricoltura, lo scorrere del fiume come veicolo di commerci e ricchezze, come simbolo strategico, politico, culturale.
L’importanza che il Po ha rivestito e riveste ancora oggi è estremamente significativa: punto nevralgico di una delle aree europee con la più alta concentrazione di popolazione, industrie e attività, il suo ecosistema è in equilibrio precario per via dello sfruttamento dell’uomo. Anche oggi come un tempo nella Bassa si naviga sul Grande Fiume, non più sulle chiatte che consentivano una volta il trasporto della merci, ma su piccole motonavi da turismo dove è possibile imbarcare anche le biciclette da utilizzare poi per piccole escursioni nei vari approdi.
Sono dotate di attracchi turistici le località di Polesine P.se, Stagno di Roccabianca, Torricella di Sissa, Sacca di Colorno e presto anche Mezzani.
Periodicamente è anche disponibile un servizio di passaggio del fiume Po con trasporto biciclette tra Stagno di Roccabianca (Pr) e Motta Baluffi (Cr) a cura del gruppo “Legambiente Aironi del Po”.
Solcare le acque del Po, pedalare o passeggiare lungo i suoi argini è un modo per riscoprirne il grande valore naturalistico, umano e culturale, e magari volergli un po’ più bene iniziando a riflettere sull’ecologia delle nostre scelte quotidiane.
L’itinerario ciclabile Bici Parma Po percorre l’argine maestro del grande fiume attraverso la provincia di Parma da Ovest a Est, partendo da Polesine Parmense fino a Mezzani passando per Zibello,
Roccabianca e Colorno.
I quasi 50 km di pista ciclabile asfaltata e ben segnalata, con punti di sosta attrezzati lungo il percorso, permettono di scoprire pedalando non solo la bellezza del paesaggio fluviale coni i suoi pioppeti, i meandri e le golene, ma anche le ricche attrattive artistiche e culturali della Bassa Parmense poiché con brevi digressioni si raggiungono rocche, antiche chiese, musei e collezioni diverse; inoltre per gli amanti della buona tavola sarà piacevole scoprire che il percorso ciclabile interseca nientemeno che la Strada del Culatello di Zibello.
Nel fine settimana poi dall’attracco di Polesine Parmense partono escursioni lungo il fiume della durata variabile di un giorno o di poche ore in motonave su cui è possibile caricare gratuitamente le biciclette.
Pedalare lungo il Po è anche rivivere le atmosfere del Mondo Piccolo di Giovanni Guareschi, indimenticato cantore di questi luoghi: e proprio “Non si riesce a capire come, in quella fettaccia di terre che sta fra il grande fiume e la grande strada, ci sia stato un tempo in cui non si conosceva la bicicletta.” Mondo piccolo, Don Camillo e il suo gregge, 1953
La segnaletica fluviale sul Po
In linea generale, nella navigazione fluviale vanno osservate le seguenti regole:
• la mano da tenere e la destra; nell'incontro tra due natanti in passi stretti, ha la precedenza quello con
corrente in poppa;
• l'uso dell'ancora (pericolosa per gli altri natanti) e consentita solo in caso di emergenza e al di fuori
delle rotte di allineamento;
• è d'obbligo, di notte, un proiettore orientabile per l'individuazione della segnaletica e per l'attracco,
il quale, va effettuato sempre contro corrente*.
*Per la migliore manovrabilità in controcorrente, ogni manovra eseguita a favore di corrente rappresenterebbe non solo un grossolano errore, ma anche il fallimento della manovra medesima.
Ogni imbarcazione a motore, in prossimità di un gomito del canale che limiti la visibilità, deve mettere un suono lungo; uguale segnale di risposta della nave a motore che si trovi nella parte opposta.
Per navigare in sicurezza sul fiume Po occorre seguire determinati tragitti d'allineamento, dirigendo la prora verso la segnaletica (sotto raffigurata) predisposta lungo la sponda; si tratta di quattro segnali di sponda con significato di chiamata, rimando, chiamata e rimando, prosecuzione nonché di due segnali in alveo, come si vedono nell'immagine.
Navigazione in bassi fondali
La navigazione su bassi fondali, ossia dalla parte indicata dalla freccia rossa dei segnali fluviali o segnalate da gavitelli bianchi e rossi, è sempre molto pericolosa, anche per navigatori conoscitori del luogo.
Le forti correnti e le piene stagionali, possono nel giro di una notte, spostare interi ammassi di sabbia da un punto all’altro del letto del fiume.
Per cui lungo una sponda dove il giorno prima era possibile passare senza pericolo, il giorno dopo può succedere di ritrovarsi arenati in una spanna d’acqua, con il rischio di rompere l’elica o il piede del motore.
Una buona norma, è quella di lasciare sempre il motore libero dal bloccaggio, in modo che in caso di collisione con il fondo od ostacoli galleggianti, esso possa alzarsi senza causare danni.
Su questi fondali giacciono spesso grossi tronchi d’albero, arenatisi durante le piene, la loro presenza va rilevata e ricordata, in modo da girarci sempre al largo.
La collisione con questi ostacoli ad alta velocità è pericolosissima, in quanto può portare allo sfascio dello scafo o del motore..
Anche il passaggio su massicciate può causare danni all’imbarcazione, sia allo scafo che si può forare, sia all’elica che cozzando sui sassi durante il suo moto, si danneggerebbe di certo le alette.
Tutti questi pericoli, vanno tenuti in considerazione durante l’avvicinamento a qualsiasi sponda per ormeggiarsi, e in prossimità della riva è consigliabile alzare il motore e arrivare all’approdo per inerzia o con l’uso dei remi.
Durante le piene e a volte anche in normali condizioni d’acqua, sulla superficie possono galleggiare enormi oggetti di qualsiasi genere: dal tronco d’albero ad una bombola di gas.
Questi oggetti semisommersi sono delle vere e proprie mine vaganti per i natanti.