L'Elisir d'Amore


 

25 giugno ore 21

L’ELISIR  D’AMORE

Melodramma giocoso in due atti di Gaetano Donizetti

Libretto di Felice Romani

Personaggi e interpreti

Nemorino: Filippo Pina Castiglioni, Tenore

Adina: Tania Bussi, Soprano

Belcore: Carlo Morini, Baritono

Il Dottore Dulcamara: Luca Gallo, Basso

Giannetta: Sun Yi, soprano

Coro Quadriclavio

Orchestra “Cantieri d’arte”

Diretta dal M° Lorenzo Bizzarri

Regia: Eddy Lovaglio

Trama breve tratta da: i filarmonici romani 

Atto I

Presso un villaggio basco, interrotta la fatica della mietitura, contadini e contadine si riposano all’ombra degli alberi mentre la ricca Adina legge la storia di Tristano ed Isotta e del filtro amoroso. Nemorino osservandola da lontano, si scopre innamorato di lei. D’un tratto appare il sergente Belcore, gradasso e sicuro di sé, che comincia a corteggiare insistentemente Adina; ella sembra non disdegnare le sue attenzioni. Nemorino, disperato, preso coraggio, dichiara il suo amore alla fanciulla che però lo respinge. Nel frattempo giunge nel villaggio Dulcamara, dottore praticone che decanta i suoi prodotti. Nemorino gli chiede se può acquistare da lui il filtro della regina Isotta; subito il dottore gli vende un Elisir che gli assicura così potente al punto da far innamorare di lui Adina in ventiquattro ore. Nemorino lo beve e subito, certo degli effetti dell’Elisir, canta soddisfatto incurante della presenza della ragazza che, indispettita dal bizzarro contegno del giovane, s’impegna a sposare Belcore. Il sergente viene avvertito di una forzata improvvisa partenza: le nozze debbono svolgersi seduta stante. Adina acconsente e Nemorino cerca disperatamente il dottore.

Atto II

I compaesani preparano un banchetto per festeggiare i giovani promessi sposi, ma Adina, interessata in realtà a Nemorino, sembra non avere più tanta fretta. Il giovane innamorato vorrebbe potenziare l’effetto della pozione ma non ha denaro. Decide così di arruolarsi ricevendo una cospicua somma di denaro che spende in una dose massiccia di Elisir. Frattanto lo zio di Nemorino, malato gravemente, muore lasciandolo erede di una fortuna. Giannetta e le ragazze del villaggio, venute a sapere la notizia, aspirando di convolare a nozze col neomilionario, corteggiano il giovane. Nemorino e lo stesso dottore, attribuiscono il merito di tante attenzioni all’Elisir. Adina, ignara dell’eredità, viene a sapere da Dulcamara che il giovane si è arruolato pur di acquistare il filtro per conquistarla: si commuove a tal punto che confessa a Nemorino di amarlo. Restituisce il denaro al sergente ed i giovani annunciano il loro fidanzamento. Belcore accetta filosoficamente il fatto compiuto, mentre il dottor Dulcamara, inneggiato dai popolani, decanta le virtù dell’Elisir, a suo avviso, meritevole della felice conclusione degli eventi.

 

 

“L’Elisir d’amore” è una delle opere più giocose di Gaetano Donizetti in cui l’inventiva melodica si fonde alla perfezione con la vena buffa ed ironica dell’opera stessa.

Questo “Elisir d’amore”, prodotto da ParmaOperArt, si avvale di un cast di grande prestigio che vedrà in scena nel ruolo del sergente Belcore, Carlo Morini baritono che si è esibito nei più importanti teatri e con celebri direttori d’orchestra tra i quali Bruno Campanella, Valere Gergiev, Zubin Mehta, Peter Maag, Bruno Bartoletti e altri.

Al suo fianco troviamo un’altra importante presenza, quella del basso bolognese Luca Gallo che interpreterà il ruolo del dottore Dulcamara, anch’egli dal curriculum prestigioso poiché ha lavorato nei teatri di tutto il mondo con direttori d’orchestra come Donato Renzetti e Peter Maag, con registi come Pier Luigi Pizzi e con colleghi come M.Freni, M.Devia, E.Mei, N.Ghiaurov, R.Bruson, G.Sabbatini, G.Surjan, S.Alaimo, A.Bocelli.

Il ruolo di Nemorino sarà interpretato dal tenore Filippo Pina Castiglioni, allievo del grande Alfredo Kraus e che ha impostato la sua carriera cimentandosi in ruoli belcantistici, ha collaborato con importanti direttori d’orchestra e tra questi: P. Maag, R. Bonynge e Abbado, così come con registi del calibro di B. De Tomasi, F. Crivelli, E. Dara e altri. Ha cantato nei più importanti teatri nazionali ed internazionali in una intensa attività che lo ha consacrato ad una luminosa carriera.

Un team di sicuro successo che si completa con la protagonista, Adina, interpretata dal soprano Tania Bussi, professionista esperta nel ruolo e che si è imposta giovanissima su prestigiosi palcoscenici (nel 1994 in Werther di Massenet con il grande Alfredo Kraus e la direzione di Daniel Oren al Teatro Regio di Parma e in The turn of the screw a fianco di Raina Kabaivanska al Teatro Comunale di Modena nel 1997, e da qui ha proseguito in una brillante carriera con grandi interpreti e direttori d’orchestra); il ruolo di Giannetta è interpretato dalla brava e simpatica Sun Yi, giovane soprano cinese vincitrice già di prestigiosi premi e che non mancherà di stupire il pubblico.

Il coro Quadriclavio e l’orchestra “Cantieri d’Arte” saranno diretti dal M° Lorenzo Bizzarri, bolognese, affermato nel panorama nazionale e internazionale come ottimo direttore d’orchestra e di coro, oltre a collaborare da qualche anno ad alcune trasmissioni RAI con Milly Carlucci e Antonella Clerici.

 La regia di Eddy Lovaglio punta sulla paura d’amare che viene sottintesa in tutta l’opera la cui storia si svolge in un villaggio di contadini. Il Nemorino dell’Elisir d’amore ha paura di confessare i suoi sentimenti alla donna amata (Adina) per timore che lei lo respinga perché è un contadino sempliciotto e non istruito come lei, quindi incapace di saper parlare d’amore ad una donna. Riuscirà a farlo soltanto dopo aver bevuto qualche bicchiere di troppo e ciò servirà a sbloccare le sue inibizioni. Ma Adina è una donna capricciosa, si diverte nel vedere gli uomini cadere ai suoi piedi e teme di svelare i suoi veri sentimenti d’amore nei confronti di Nemorino perché timorosa in verità di svelarli a se stessa finché… quella “furtiva lagrima” che sgorgherà sulle sue gote metterà a nudo per entrambi la verità dell’amore.

E’ una storia semplice e l’allestimento rispecchia la semplicità e genuinità del mondo contadino dei nostri nonni.